Focus credito ricerca e sviluppo
Con la legge di Bilancio 2021 viene potenziato il credito d’imposta per ricerca e sviluppo. L’incremento, tuttavia, non risolve alcune criticità inerenti l’applicazione dell’agevolazione.
Al riguardo, infatti, si fa riferimento in particolare all’oggettiva difficoltà per i beneficiari di individuare con precisione gli investimenti agevolabili, con il rischio, quindi, di incorrere negli accertamenti del Fisco e nella irrogazione di pesanti sanzioni.
L’indebita compensazione di crediti superiori a 50 mila euro in un anno è punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni in caso di credito non spettante e da 1 anno e 6 mesi a 6 anni in caso di credito inesistente. Per i casi più controversi, al fine evitare l’applicazione delle sanzioni, potrebbe essere opportuno richiedere un parere al MISE.

La legge di Bilancio 2021 (art. 1, c. 1064, l. n. 178/2020) potenzia il credito d’imposta per ricerca e sviluppo introdotto con la legge di Bilancio dello scorso anno (art. 1, commi 198 e ss., l. n. 160/2019), in sostituzione e continuità con l’analogo credito d’imposta previsto dall’art. 3 del D.L. n. 145/2013.
A seguire tutti gli approfondimenti tabellari
relativi alle diversi misure di credito.
Clicca e Leggi
gli approfondimenti