Fondo nuove competenze per i dipendenti

Un miliardo per il Fondo nuove competenze 2022 rivolto alla riqualificazione dei dipendenti delle imprese.


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L’art. 24 del DL 17/2022 cosiddetto Decreto energia, convertito in legge 34 2022 del 27 aprile 2022 ha esteso le possibilità di utilizzo del Fondo Nuove competenze   destinato al sostegno dei datori di lavoro per la riqualificazione dei lavoratori dipendenti.

In particolare la novità consiste nel fatto che possono presentare istanza  non solo le aziende danneggiate  dalle conseguenze della pandemia COVID  19 e quelle interessate alla transizione ecologica e digitale (DL 146 2021) ma anche i datori di lavoro che:

 

  •  abbiano sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico, ai sensi dell’art. 43 del DL 25.6.2008 n. 112, conv. L. 6.8.2008 n. 133;

  •  siano ricorsi al Fondo per il sostegno alla transizione industriale di cui all’art. 1 co. 478  della L. 30.12.2021 n. 234 (legge di bilancio 2022).

in relazione ai quali sia necessario un adeguamento delle competenze del personale.

 

 

Aldo Cadau Cadau&Associati Commercialitsti Sardegna Fondo Competenze

 

Si ricorda che il Fondo nuove competenze è un fondo di finanziamento a fondo perduto  che permette alle imprese di innovare la produzione  adeguando le competenze dei lavoratori, durante l’orario di lavoro, ma  limitando i costi.

 

Le ore di stipendio del personale in formazione e i relativi contributi previdenziali , infatti,  sono a carico del Fondo, che è stato  istituito  dal decreto Rilancio (n. 34/2020)  e rifinanziato  con risorse più che  raddoppiate  dal Decreto Agosto (n.104/2020)  oltre che dal Fondo sociale europeo. Per ottenere il finanziamento dei progetti formativi è necessaria la firma di accordi sindacali preventivi. La gestione è affidata ad ANPAL. 

 

L’operatività del Fondo  attendeva nuovo decreto interministeriale attuativo per l’utilizzo di nuove risorse in arrivo dall’Unione europea legate al Fondo React EU. Il decreto è stato ritardato anche dalla crisi di Governo.

 

Il decreto è già stato definito anche con un confronto con le parti sociali , che da tempo premono per la ripresa dei finanziamenti.

 

Il comunicato stampa del ministero  anticipa che:

  •   la misura di finanziamento  della contribuzione previdenziale relativa alle ore di formazione dei lavoratori resterà fissata al 100% mentre la retribuzione delle ore di formazione godra di un finanziamento del 60%  È prevista però una premialità per chi intraprende percorsi di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: in caso di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una strutturale riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva, la  retribuzione finanziata dal fondo sarà pari al 100%;

  • sono previsi maggiori controlli sulla qualità degli interventi formativi;

  • le attività potranno essere finanziate attraverso i Fondi paritetici interprofessionali che costituiranno canale di accesso privilegiato Per i datori di lavoro che non hanno fondi interprofessionali la formazione dovrà essere erogata da enti accreditati a livello nazionale o regionale. Non potrà essere soggetto erogatore della formazione la medesima impresa che ha presentato istanza di accesso al Fondo;

  • godranno di particolare attenzione i progetti formativi nei  settori interessati dalla transizione ecologica e digitale: in particolare il   quadro di riferimento per le competenze digitali sarà il DGCOMP, mentre per le competenze utili alla transizione ecologica si fa riferimento alla classificazione ESCO