Voucher per consulenze su innovazione a PMI

Con la legge di bilancio 2019, vengono introdotti dei provvedimenti normativi – l’articolo 1 comma 228, 230 e 231 della L. 30.12.2018 n. 145 che favoriscono un contributo a fondo perduto, in forma di voucher, a beneficio delle PMI, per l’acquisto di consulenze specialistiche in materia di processi di trasformazione tecnologica e digitale. 
Un sostegno, questo, che si esplicita attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0, e i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa (compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali).

Come specificato nell’ultima nota diffusa dallo studio commerciale Cadau&Associati possono beneficiare del contributo a fondo perduto le imprese che, sia alla data di presentazione della domanda sia alla data di comunicazione dell’ammissione al contributo, sono in possesso dei seguenti requisiti:

si qualificano come micro, piccola o media impresa ai sensi del DM 18.4.2005 (indipendentemente dalla forma giuridica, dal regime contabile adottato, nonché dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali);
non rientrano tra le imprese attive nei settori della pesca, acquacoltura e produzione primaria di prodotti agricoli (settori esclusi dall’art. 1 del regolamento UE 1407/2013);
hanno sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultano iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio territorialmente competente;
non sono destinatarie di sanzioni interdittive e risultano in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

 

Studio commerciale Aldo Cadau Cagliari

 


Possono beneficiare del contributo anche le imprese, in possesso dei suddetti requisiti, aderenti a un contratto di rete.

Spese ammissibili

Sono ammissibili al contributo le spese sostenute a titolo di compenso per le prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a 9 mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

La consulenza deve essere finalizzata ad indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più delle seguenti tecnologie abilitanti:

• big data e analisi dei dati;
• cloud, fog e quantum computing;
• cyber security;
• integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
• simulazione e sistemi cyber-fisici;
• prototipazione rapida;
• sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
• robotica avanzata e collaborativa;
• interfaccia uomo-macchina;
• manifattura additiva e stampa tridimensionale;
• internet delle cose e delle macchine;
• integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
• programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
• programmi di open innovation.

 

 

Studio commerciale Cadau&Associati Cagliari


Gli incarichi manageriali possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attravers
o:

– l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
– l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale (quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond).

Possono essere considerate ammissibili solo le spese relative a prestazioni dedotte in contratti di consulenza specialistica sottoscritti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo.


Spese escluse

Sono in ogni caso escluse dalle spese ammissibili quelle per servizi di consulenza specialistica relative alle ordinarie attività amministrative aziendali o commerciali, quali, a titolo esemplificativo, i servizi di:

• consulenza in materia fiscale, contabile e legale;
• mera promozione commerciale o pubblicitaria.

Come anticipato, l’agevolazione si sostanzia nel riconoscimento di un contributo a fondo perduto.

Il contributo è riconosciuto alle micro e piccole imprese:

• in misura pari al 50% delle spese ammissibili;
• nel limite massimo di 40.000,00 euro.

Il contributo spetta alle medie imprese:
– in misura pari al 30% delle spese ammissibili;
– nel limite massimo di 25.000,00 euro.

Nel caso in cui la domanda di ammissione al contributo sia presentata da una rete di imprese, il contributo è riconosciuto:

• in misura pari al 50% delle spese ammissibili;
• nel limite massimo complessivo di 80.000,00 euro.


Il contributo in esame non è cumulabile con altre misure di aiuto in esenzione da notifica aventi ad oggetto le stesse spese ammissibili.


Possono, inoltre, presentare domanda di iscrizione all’elenco le persone fisiche che, al momento della presentazione della domanda, siano in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

dottorato di ricerca in settori relativi ad una delle seguenti aree: 01-Scienze matematiche e informatiche; 02-Scienze fisiche; 03-Scienze chimiche; 05-Scienze biologiche; 09-Ingegneria industriale e dell’informazione; 13-Scienze economiche e statistiche;
master universitario di secondo livello in settori relativi ad una delle suddette aree, nonché lo svolgimento documentabile di incarichi, per almeno un anno, presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra indicate tecnologie abilitanti impresa 4.0;
laurea magistrale in settori relativi ad una delle suddette aree, nonché lo svolgimento documentabile, per almeno 3 anni, di incarichi presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra indicate tecnologie abilitanti impresa 4.0;
svolgimento documentabile, per almeno 7 anni, di incarichi presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra indicate tecnologie abilitanti impresa 4.0.

Possono, infine, presentare domanda di iscrizione all’elenco:

• le società operanti nei settori della consulenza;
• i centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0;
• i centri di competenza ad alta specializzazione;
• gli incubatori certificati di start-up innovative.

Questi soggetti nella domanda di iscrizione sono tenuti ad indicare, entro la misura massima di dieci nominativi, i manager in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, destinati allo svolgimento degli incarichi di consulenza oggetto di agevolazione.

Infine, con il DM 29.7.2019 sono state definite le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati allo svolgimento degli incarichi manageriali, tenuto dal Ministero dello Sviluppo economico.